Antonio Cifrondi “pittor fantastico”
Nell’ambito del progetto “Cifrondi ’23″, il Comune di Clusone celebra l’artista Antonio Cifrondi (Clusone 1656-Brescia 1730) con la mostra monografica Antonio Cifrondi “pittor fantastico” inaugurata il 15 aprile 2023 e la prima mappatura online di tutte le opere dell’artista visitabili nel territorio della ValSeriana, di Lovere e delle città di Bergamo e Brescia.
Nell’anno di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”, il Comune di Clusone celebra un suo grande esponente dell’arte pittorica con due iniziative speciali a lui dedicate e parte del progetto “Cifrondi ‘23”: la mostra monografica Antonio Cifrondi “pittor fantastico” e la prima mappatura online delle opere dell’artista visitabili in ValSeriana, di Lovere e nelle città di Bergamo e Brescia.
“Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura: una sfida appassionante, che ci ha stimolato a voler immaginare e promuovere un progetto che fosse capace non solo di dare risalto a Clusone, ma anche di collegare Bergamo e Brescia e il territorio delle due province. Questo è stato il moto che ha spinto l’Amministrazione nella ricerca di un’iniziativa capace di coniugare la totalità di questi aspetti. Grazie ad Enrico De Pascale, storico dell’arte, si è giunti all’individuazione del pittore Antonio Cifrondi quale figura che racchiude in sé l’essenza della sfida che ci siamo posti: è baradello di nascita, ha vissuto a Bergamo, ha lavorato e trascorso gli ultimi anni della sua vita a Brescia, lasciando una produzione pittorica ricchissima e variegata. Attraverso un cospicuo nucleo di opere accuratamente selezionate – alcune delle quali mai esposte prima – provenienti da Istituzioni museali e da collezioni private italiane ed estere, sarà possibile scoprire lo stile e l’opera di uno dei più grandi artisti clusonesi. L’ambizione però è stata maggiore: lasciare un segno di quest’iniziativa nel tempo, qualcosa che restasse anche al termine dell’esposizione. Parallelamente al racconto museale, la Città di Clusone ha perciò condiviso e realizzato un significativo percorso attraverso i luoghi, tra le due Province, in cui è possibile ammirare le opere di Antonio Cifrondi: un’azione che guarda oltre i confini, che unisce più di venti Comuni e intende restituire ai cittadini la bellezza e la passione per la cultura, quale invito a vivere e sperimentare l’arte, la conoscenza e il fascino del patrimonio che ci circonda”, dichiarano Massimo Morstabilini, Sindaco del Comune di Clusone e Alessandra Tonsi, Assessore delegato a Cultura, Politiche Giovanili, Eventi e manifestazioni del Comune di Clusone.
La mostra monografica: Antonio Cifrondi “pittor fantastico”
Aperta al pubblico da sabato 15 aprile 2023 Antonio Cifrondi “pittor fantastico” la monografica che il Comune di Clusone dedica al noto pittore nato a Clusone nel 1656 e morto a Brescia nel 1730. Allestita in Palazzo Marinoni Barca, sede del MAT – Museo Arte Tempo di Clusone, la mostra, a ingresso gratuito, resterà aperta fino al 3 settembre 2023.
Curata da Enrico De Pascale con Luca Brignoli, la mostra presenta una trentina di opere provenienti da musei, chiese e collezioni private, rappresentative dei diversi ambiti praticati dall’artista: pittura sacra, pittura di storia, figure di genere, ritratti e autoritratti.
“La mostra Antonio Cifrondi “pittor fantastico” (la definizione è di uno storico del XVIII secolo) giunge a settant’anni dalla celebre esposizione “I pittori della realtà in Lombardia” (Milano, Palazzo Reale, 1953) che rivelò Cifrondi al grande pubblico, e a quaranta dall’ultima antologica tenutasi a Clusone (1983) nelle sale di Palazzo Marinoni Barca (oggi sede del MAT). Un’iniziativa che mette a frutto gli esiti delle più recenti ricerche sul pittore – condotte in gran parte da giovani e brillanti studiosi – che hanno contribuito a chiarire molti aspetti (non tutti) dello sterminato catalogo dell’artista e della sua vicenda biografica. Le diverse sezioni della mostra e del catalogo ne restituiscono, sia pure per campioni, la sfaccettata produzione nell’ambito della pittura sacra e di storia, delle scene di genere e della ritrattistica, in un arco cronologico sufficientemente ampio – dal 1690 circa al 1730 – per coglierne gli importanti avanzamenti sul piano stilistico e tecnico“, ha commentato Enrico De Pascale, curatore della mostra.