News12/06/2024

“Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552”

“Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552”

Appuntamento a Bergamo per la presentazione al pubblico in anteprima di Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552. La grande esposizione che sarà protagonista, al Museo di Santa Giulia di Brescia, dall’autunno 2024

Giovedì 13 giugno, alle ore 18.00, Palazzo del Podestà Museo del Cinquecento di Bergamosarà teatro di una delle tappe del roadshow di presentazione al pubblico in anteprima di Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552, a cura di Roberta D’Adda, Filippo Piazza e Enrico Valseriati. La mostra, promossa da Fondazione Brescia Musei e Comune di Brescia sarà ospitata a Brescia al Museo di Santa Giulia dal 18 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025, un’esposizione pensata per restituire la complessità e la ricchezza della cultura bresciana nella prima metà del Cinquecento e l’interpretazione che del suo “Rinascimento inquieto” ne hanno dato Moretto, Romanino e Savoldo.

L’invito alla cittadinanza di Bergamo è di partecipare all’incontro a Palazzo del Podestà dove il direttore di Fondazione Brescia Musei, Stefano Karadjov, insieme alla curatrice Roberta D’Addapotranno raccontare l’ampiezza e il fascino del progetto espositivo che vedrà capolavori dei tre grandi maestri della pittura bresciana, con prestiti dai più importanti musei italiani e internazionali, accanto a una accurata selezione di esempi di manifattura cinquecentesca come armi, oreficerie e strumenti musicali, con l’obiettivo di delineare un percorso che possa far luce sullo spirito di un’epoca. Diversi temi affrontati: dalla guerra alla formazione di un sentire comune, dalla riforma della Chiesa al valore della musica, dal ruolo attivo della donna nella società ai nuovi canoni di rappresentazione della nobiltà.

La mostra sarà un’occasione per approfondire le ragioni per cui Alessandro Bonvicino il Moretto (1492-1554), Girolamo Romanino (1485-1566) e Giovanni Gerolamo Savoldo (1480-1548) svilupparono un linguaggio espressivo che ha trovato proprio a Brescia un ideale punto di sintesi, e per identificare quali furono le componenti politiche, culturali, sociali ed economiche che hanno permesso alla scuola bresciana di distinguersi all’interno del panorama artistico italiano del primo Cinquecento. Una narrazione che parte dal Sacco subito dalla città nel 1512 da parte dalle truppe francesi, per poi indagare le profonde inquietudini e il clima di incertezza che caratterizzarono quegli anni. Ne nacquero nuove idee, nuove visioni e una nuova cultura figurativa originale all’interno delle quali si collocano figure emblematiche, come Fortunato Martinengo(1512-1552), il nobile ritratto da Moretto nel dipinto conservato alla National Gallery di Londra, opera simbolo del progetto. La mostra è co-prodotta da Skira Arte.

L’appuntamento gratuito è ad accesso libero con prenotazione.

 

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