La Carrara Futura
Un importante ripensamento del museo grazie a una nuova distribuzione degli spazi interni, l’apertura del giardino e la creazione di nuovi servizi.
Consapevole del proprio ruolo culturale e sociale, la Carrara pensa al futuro grazie a un intervento e un investimento straordinario partendo dalla valorizzazione del proprio patrimonio storico-artistico e paesaggistico, proponendo al pubblico la miglior esperienza di visita e l’impegno a essere un’istituzione sempre più dinamica e sostenibile. Accademia Carrara in vista del 2023, anno in cui Bergamo, con Brescia, sarà Capitale Italiana della Cultura, presenta un completo aggiornamento nato da un’approfondita riflessione sul futuro del museo, sul suo ruolo e sulle tante necessità e opportunità contemporanee.
Un progetto di ampie vedute, avviato in questi anni dal team di Fondazione con la collaborazione di un pool di storici dell’arte e di operatori di vari settori, che ha riconsiderato l’istituzione bergamasca in base a una serie di fattori, dai cambiamenti della società alla miglior fruibilità del patrimonio e degli spazi, avendo come obiettivo l’efficacia, il fascino e la dinamicità della proposta culturale e dei servizi. Un totale ripensamento interno ed esterno, un processo ricco di idee ed energie nuove, una sfida nel rispondere a quesiti sempre più esigenti, un adeguamento necessario per rendere contemporaneo un museo come Accademia Carrara, in linea con gli standard delle più importanti istituzioni culturali al mondo. La coesistenza, in un’unica sede, delle proposte temporanee e della collezione permanente consente un cambio rivoluzionario tanto nei confronti del pubblico, che potrà facilmente avere accesso alle molte proposte della nuova Carrara ed essere agevolato in un’esperienza ancora più completa, quanto a favore del patrimonio la cui fruibilità sarà immediata.
Un progetto che prevede un investimento economico affrontato anche e soprattutto in un’ottica di sostenibilità e proiezione verso il futuro e che renderà Fondazione Accademia Carrara, fino a ora forte del raggiungimento degli obiettivi con bilanci sempre in attivo, un’istituzione ancora più capace di realizzare una gestione attenta quanto aggiornata ai tempi. L’intero progetto della nuova Carrara è sostenuto anche grazie a un importante contributo previsto da Regione Lombardia. Memoria e simbolo del collezionismo italiano, la Carrara in oltre duecento anni di storia ha vissuto diversi cambiamenti, facendosi sempre interprete dello spirito del tempo e, anche in questa occasione, ha scelto di rinnovarsi ascoltando le esigenze del pubblico, studiando le best practices in ambito museale nazionale e internazionale e coniugando le riflessioni della commissione scientifica – composta da Keith Christiansen, Francesco Frangi, Fernando Mazzocca, Mattia Vinco, Luca Rinaldi, Angelo Loda, con il coordinamento del direttore M. Cristina Rodeschini e la partecipazione dei conservatori Paolo Plebani e Giovanni Valagussa – con temi sociali, urbanistici oltre alla parte di progetto architettonico realizzato da Antonio Ravalli e dal suo team. Maggiore flessibilità, maggiore attrattività, valorizzazione dell’identità della Carrara come ‘Casa del collezionismo’, miglior gestione degli spazi, insieme ai pilastri che da sempre sostengono le natura stessa del museo come conservazione, studio, ricerca, promozione e divulgazione, tutti obiettivi che hanno portato a diverse soluzioni:
– negli interni con la riconfigurazione dei tre piani del palazzo in una prospettiva più funzionale nell’accoglienza del pubblico (piano terra), nella realizzazione di mostre temporanee e specifici focus sulla collezione (primo piano) e nell’esposizione del patrimonio artistico (secondo piano);
– tra interno ed esterno con la costruzione di un percorso coperto che collegherà i tre piani, offrendo un’inedita prospettiva della Carrara nel contesto delle mura venete, patrimonio Unesco e con l’apertura di un bistrot;
– all’esterno dove, per la prima volta, il pubblico del museo così come i cittadini e i turisti potranno godere dell’apertura dell’area verde denominata I Giardini di PwC. Un intervento dedicato a chi vorrà fruire dell’area prima o dopo la visita al museo, a chi semplicemente vorrà fare una pausa in uno spazio all’aperto oltreché una nuova opportunità di percorso per una passeggiata che dalla Carrara può proseguire verso Città Alta o verso Borgo Santa Caterina.
Al piano terra, accanto ai tradizionali spazi di accoglienza, al bookshop e ad alcuni servizi, uno spazio è destinato alla storia dei donatori della Carrara, collezionisti che con generosità hanno reso straordinario il patrimonio nei decenni. Il progetto intende infatti evidenziare il carattere della Carrara come ‘Casa del collezionismo’, grazie agli oltre 260 donatori che hanno arricchito le raccolte, dal fondatore Giacomo Carrara a Guglielmo Lochis, da Giovanni Morelli e Federico Zeri, fino ad anni recenti, con Mario Scaglia. Al fine di rievocare la completezza delle raccolte di provenienza, il percorso accosta, laddove possibile, ai ritratti di alcune di queste personalità, oggetti di piccolo formato (tra medaglie, bronzetti, rilievi), sottolineando la varietà così come il valore del museo come luogo attivo anche nello studio delle arti minori. Il primo piano, destinato a mostre temporanee, permetterà di organizzare con continuità un calendario di appuntamenti dedicati a proporre, a rotazione, opere di norma non esposte e accogliere prestiti nazionali e internazionali messi in dialogo con la collezione. Inoltre, l’introduzione di un nuovo deposito attrezzato, collocato nell’ala ovest, renderà agili e facilmente accessibili le operazioni di allestimento delle opere e delle mostre. Il secondo piano è dedicato alla collezione permanente con una concentrazione in 15 sale che rende avvincente il racconto, grazie all’esposizione di 300 opere, attraendo l’attenzione del pubblico attorno ai capolavori della Carrara. Un percorso di straordinaria bellezza lungo cinque secoli di storia dell’arte rappresentati, dal Quattrocento all’Ottocento, valorizzando le prerogative di assoluta unicità della raccolta. Ala Vitali, ospiterà, al piano terra, spazi destinati al restauro e alle operazioni di controllo dello stato di conservazione delle opere, mentre al primo piano sarà mantenuta la doppia funzione di auditorium e sala espositiva. L’introduzione di un nuovo percorso esterno coperto parte dal piano più alto e scende fino a terra, permetterà di rendere completamente accessibile la struttura, a tutti i livelli: dall’ultima sala della cosiddetta ‘Manica lunga’ del secondo piano, sarà infatti possibile raggiungere con agilità i piani inferiori, garantendo continuità, oltre ad aprire inedite visuali sul contesto paesaggistico in cui la Carrara è inserita. Il progetto della nuova Carrara prevede anche l’apertura del grande giardino. Si tratta di una vasta area verde, di oltre 3.000 metri quadrati, che per la prima volta sarà accessibile a tutti, comprendendo i visitatori del museo ma non solo. L’area verrà intitolata I Giardini di PwC grazie all’accordo siglato a inizio 2022 tra Fondazione Accademia Carrara e PwC Italia, che sosterrà i grandi eventi e le attività della Carrara nel 2023 e il cui ingresso nella Fondazione come socio- cofondatore, ha segnato un ennesimo e importante momento della governance del museo. Inclusione della comunità, valorizzazione del patrimonio, creazione di nuove opportunità, sostenibilità ambientale: l’anima green della Carrara, grazie a questo importante intervento di riqualificazione, avrà nuova vita, in linea con l’area di progetto “Città natura” del dossier Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. L’area costituirà uno spazio strategico per il museo, che apre anche alle aree esterne circostanti, offrendo a tutti la libera fruizione e la possibilità di immergersi in una natura rigogliosa e accogliente, con una vista panoramica sulle mura venete, patrimonio UNESCO e sul baluardo di sant’Agostino. Un luogo aperto a tutti, che sarà protagonista di un calendario di attività, accessibile anche indipendentemente dal museo, capace di essere un nuovo spazio dove passare del tempo di qualità, immersi nel paesaggio come unione di natura, cultura, storia, arte, architettura ma anche un possibile punto di ritrovo e partenza per percorsi e passeggiate verso Città Alta o Borgo Santa Caterina.
“La nuova Carrara – ha dichiarato Giorgio Gori, presidente Fondazione Accademia Carrara – punta a tre distinti obiettivi: valorizzazione del patrimonio, flessibilità e attrattività dell’offerta espositiva e sostenibilità gestionale. Il progetto di riallestimento si prefigge di dare maggiore evidenza al prezioso cuore della collezione, e, al tempo stesso, di guadagnare la flessibilità necessaria a realizzare diverse e frequenti focalizzazioni su specifiche parti del patrimonio, così da rendere sempre diversa l’esperienza di visita. Il nuovo allestimento favorirà una migliore sinergia tra la collezione permanente e le mostre temporanee che si succederanno nel tempo, all’interno dell’unica e storica sede. L’intenzione è quella – nella prospettiva dei prossimi anni – di assicurare piena sostenibilità alla Fondazione, così da poter dedicare una crescente quota di risorse alla progettualità artistica ed espositiva. Infine, Accademia Carrara aggiunge un importante tassello in vista dell’appuntamento Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, ovvero l’apertura di oltre 3.000 metri quadrati di patrimonio verde di pertinenza del museo, finora inaccessibili e che per la prima volta saranno aperti al pubblico. Una Carrara, quindi, che si rinnova profondamente, non solo all’interno delle sale ma anche all’esterno”.
“La Carrara che inaugura nel 2023 – ha precisato Nadia Ghisalberti, Assessore alla cultura Comune di Bergamo – interpreta molto bene il senso e il lascito di Capitale Italiana della Cultura, sia nel ripensare il suo patrimonio con nuovi percorsi capaci di raccontare in modo più incisivo la sua grande storia sia nell’ambizioso progetto di un collegamento esterno tra i diversi piani dell’edificio sia nel recupero del giardino, come ideale collegamento tra la Carrara e il baluardo di Sant’Agostino. L’ideazione del primo piano è, a mio parere, la scelta più innovativa e necessaria: uno spazio dedicato alle grandi mostre temporanee che permetterà anche di esporre, in una rotazione continua, il patrimonio ancora troppo poco conosciuto del museo, quelle opere custodite nei depositi che spesso riservano grandi sorprese”.
“Il museo ha compiuto una profonda riflessione sul proprio ruolo e si è disposto a ripensare se stesso, rivolgendo una particolare attenzione alle esigenze del pubblico – ha affermato M. Cristina Rodeschini, direttore Accademia Carrara. L’esito di questa ponderazione ha guidato le tante parti protagoniste della nuova Carrara: dal ridisegno dell’ordinamento delle collezioni d’arte e dei percorsi, al miglioramento sostanziale del collegamento tra i diversi livelli della sede storica, all’apertura dei giardini, facendo riguadagnare al museo un respiro e un contesto ambientale in precedenza nascosto”.
“Sfide avvincenti e di responsabilità per una Carrara ben consapevole del ruolo a cui è chiamata dall’anno della Capitale della Cultura in avanti – ha sottolineato Gianpietro Bonaldi, COO-responsabile operativo Accademia Carrara. Investimenti straordinari per iniziative strutturali, destinate a restare e pensate per avvicinare e coinvolgere nuovi pubblici alle meraviglie dell’arte, della cultura, del paesaggio. Un nuovo allestimento, un nuovo spazio per progetti temporanei, un nuovo giardino e un bistrot raccontano di un museo dinamico impegnato concretamente grazie a un investimento che supera i 3 milioni di euro. Oltre a questo, un programma che arricchisce il normale calendario di un museo già particolarmente attivo con, per il 2023, tre progetti espositivi inediti e una serie di iniziative tra didattica, divulgazione e intrattenimento per un investimento superiore ai 2 milioni di euro. Con queste importanti prerogative salutiamo La Carrara e aspettiamo, da gennaio 2023, ‘Le Carrara’, tante saranno le opportunità offerte dal nuovo sistema museale”.
“Accademia Carrara – ha dichiarato Keith Christiansen, storico dell’arte e curatore emerito di Met – Metropolitan Museum of Art di New York, membro della commissione per il nuovo allestimento – ha un posto speciale nella storia dei musei italiani perché la sua collezione è costituita da donazioni, a partire da quella del fondatore Giacomo Carrara. Il museo racconta quindi non soltanto la storia dell’arte italiana, ma anche la storia del collezionismo. Insieme ai colleghi abbiamo avuto il compito di considerare l’aspetto unico di questa collezione: per questo abbiamo scelto di dedicare ogni sala a varie tematiche per offrire al visitatore un momento di riflessione, ma anche di enorme piacere. Ringrazio il direttore Rodeschini per avermi invitato a far parte di questo comitato e faccio i miei migliori auguri alla città di Bergamo per l’inaugurazione di questa nuova tappa nella storia di Accademia Carrara”.
IL PROGETTO ARCHITETTONICO
“Come ogni “forestiero” che scopre una nuova città, il mio primo incontro con Accademia Carrara mi ha portato a ricercare riferimenti per potermi orientare e per reinserire l’edificio nella sua collocazione geografica e sociale – le parole di Antonio Ravalli, architetto progettista. È stato percorrendo le scale principali del museo che ho scoperto, attraverso una delle finestre, la presenza di un grande giardino terrazzato non in uso. Così, nello sviluppo della nuova organizzazione della collezione, si è intravista la possibilità di un sostanziale miglioramento della funzionalità del percorso con la creazione di un collegamento esterno tra i piani. Anche attraverso un’analisi della consistenza delle strutture esterne e del loro valore storico, è cresciuta l’idea di coniugare l’opportunità funzionale della pinacoteca con la possibilità di rileggere la Carrara in relazione al contesto urbano in cui è inserita. Oltre a ottemperare al miglioramento dell’intero museo, il nuovo percorso si configura come una sorta di sospensione tra l’esperienza di visita dell’esposizione permanente e quella dei progetti temporanei e come un “percorso narrativo” che cerca di creare nuove relazioni tra il museo, il suo giardino, la presenza delle mura venete, offrendo prospettive inedite. Il tutto aprendo inoltre alla possibilità di introdurre nuovi servizi al pubblico e, in futuro, un collegamento a quel fantastico luogo che è il sottomura di Città Alta”.
PROGETTI ESPOSITIVI 2023
Nell’anno in cui Bergamo sarà con Brescia Capitale Italiana della Cultura, Accademia Carrara, nella sua nuova veste, presenta tre importanti progetti espositivi: la prima mostra a livello internazionale dedicata a Cecco del Caravaggio, un focus tra pittura e fotografia attorno al tema della montagna e un inedito approfondimento sul Melodramma, tra arte, letteratura e musica.
CECCO DEL CARAVAGGIO (titolo provvisorio)
26 gennaio > 4 giugno 2023
a cura di Gianni Papi e M. Cristina Rodeschini
Accademia Carrara ospita, in un percorso di circa 40 opere, la prima esposizione mai dedicata a Cecco del Caravaggio (1580 – 1630), all’anagrafe Francesco Boneri, il più misterioso tra gli allievi diretti di Caravaggio. Cecco fu non solo seguace ma anche modello, posando per almeno sei dipinti del Merisi (tra questi, per alcuni: Davide e Golia e Amor Vincit Omnia). Dopo il progetto dedicato a Simone Peterzano del 2020, Accademia Carrara conferma il suo impegno e la sua attenzione nei confronti di autori con importanti collegamenti territoriali e culturali alla collezione bergamasca, documentati da opere di grande qualità ma, a tutt’oggi, non particolarmente valorizzati. Boneri, attraverso il turbinoso apprendistato presso il Merisi, diventa un abile artista arrivando a essere uno degli esponenti più interessanti del caravaggismo europeo. La mostra riunisce, per la prima volta, circa 20 opere autografe, delle non oltre 25 che compongono il suo ridotto catalogo, conservate da importanti collezioni pubbliche private, in Italia e nel mondo. Il percorso, attraverso importanti prestiti, tra cui opere di Caravaggio, mette in evidenza sia autori da cui, oltre al Merisi, Cecco trasse ispirazione (Savoldo, ad esempio) ma anche una serie di artisti che furono da lui influenzati. Un progetto che oltre a restituire attenzione a un pittore troppo poco conosciuto, indaga e guarda a quei “pittori della realtà” (secondo la definizione di Roberto Longhi) che dapprima influenzarono la formazione del giovane Caravaggio per poi proseguire, nel corso dei decenni, con felici esiti e ai quali questa mostra cerca di restituire un giusto ruolo nel panorama artistico europeo di quegli anni.
LA MONTAGNA, TRA PITTURA E FOTOGRAFIA (titolo provvisorio)
fine giugno > fine agosto 2023
Bergamo e Brescia, come sedi della Capitale Italiana della Cultura del 2023, hanno individuato nella fascinazione delle alte vette una caratteristica e, insieme, un tema d’indagine comune. Brescia con Festival di Fotografia, a partire da maggio, celebrerà la montagna con una serie di esposizioni attraverso lo sguardo di autori internazionali, Accademia Carrara indagherà il tema da un punto di vista pittorico, presentando i dipinti più affascinanti del territorio con autori ottocenteschi come Ermenegildo Agazzi, Costantino Rosa, Vittore Grubicy, Camillo Galizzi. I dipinti verranno posti in dialogo con le fotografie contemporanee di Naoki Ishikawa, in una selezione a cura di Filippo Maggia.
PITTURA DI STORIA E MELODRAMMA (titolo provvisorio)
Donizetti, Hayez, Verdi
da settembre 2023
a cura di Fernando Mazzocca
A partire dalla fine del Settecento e con il Romanticismo, si va formando un pubblico vasto e partecipe di lettori di romanzi e di frequentatori di teatri ed esposizioni d’arte. Il romanzo storico, il genere della pittura di storia e il melodramma (rivoluzionato grazie a Gioacchino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi), alimentano la passione per le vicende storiche, introducendo eroi di una nuova mitologia. Storici, letterati, poeti, pittori, scultori, scenografi e costumisti teatrali cercano di rievocare il passato con la massima fedeltà possibile nella ricostruzione degli ambienti, nella descrizione delle fisionomie, degli atteggiamenti e degli abiti, rendendo allo stesso tempo attuali quei luoghi, quelle vicende, quei personaggi, quei sentimenti. Attraverso capolavori di Francesco Hayez, Michelangelo Grigoletti, Pompeo Molmenti, Francesco Coghetti, Domenico Induno, Alexandre Cabanel, Accademia Carrara intesse un dialogo tra pittura, letteratura e musica, mettendo in scena la vicenda straordinaria di un periodo storico avvincente, anche grazie a un allestimento d’eccezione.
LA STORIA
Accademia Carrara fu istituita a Bergamo, nel 1796, per volontà di Giacomo Carrara, come complesso unico di Scuola di Pittura e Pinacoteca, in cui confluì la sua straordinaria raccolta di dipinti. Nel corso di oltre duecento anni si è arricchita grazie a lasciti di grandi conoscitori come Guglielmo Lochis, Giovanni Morelli e Federico Zeri. Memoria e simbolo del collezionismo italiano, Accademia Carrara custodisce capolavori assoluti della storia dell’arte, testimonianze di cinque secoli con Pisanello, Foppa, Mantegna, Giovanni Bellini, Botticelli, Bergognone, Raffaello, Tiziano, Baschenis, Fra Galgario, Tiepolo, Canaletto, Hayez e Piccio. Tra le eccellenze, Accademia Carrara vanta tra i più importanti corpus al mondo di opere di Lorenzo Lotto e Giovan Battista Moroni. Dal 2016 è gestita da Fondazione Accademia Carrara, presieduta da Giorgio Gori e diretta da Maria Cristina Rodeschini.
LA CARRARA IN NUMERI
1 città: Bergamo
1 fondatore: Giacomo Carrara
260 donatori, tra privati e istituzioni
1796 nasce Accademia Carrara
1.796 dipinti in collezione compresi tra il XV e il XIX secolo più di 150 sculture comprese tra XV e il XIX secolo
2.824 disegni antichi
777 disegni realizzati, dall’inizio del XIX al XX secolo, da allievi di Accademia Carrara
1.632 calchi | 62 tra gessi, affreschi staccati, grandi cartoni preparatori circa 7.600 stampe antiche | 1.300 libri antichi
più di 1400 medaglie | 221 monete | 700 placchette
46 sigilli antichi | 320 cornici | 180 tra mobili, bronzetti, porcellane, oggetti di oreficeria
60 ventagli | 133 peltri
L’INNOVAZIONE DI NT NEXT – EVOLVING COMMUNICATION PER LA NUOVA ACCADEMIA CARRARA
Le sale del museo si animano: pareti che si spostano, porte tridimensionali che si aprono sul verde di Città Alta, riprese aeree e proiezioni interattive per trasformare la conferenza stampa in un evento che ci immerge nella Carrara del 2023. Il 12 aprile scorso si è tenuta la presentazione istituzionale del progetto di ristrutturazione e ampliamento dell’Accademia Carrara, che prenderà forma nei prossimi mesi, in preparazione a Bergamo-Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. NT Next si è occupata della progettazione e realizzazione dell’intero evento: dal concept iniziale alle scelte tecnologiche, dalla produzione dei contenuti alla regia e al live streaming.