L’arte che racconta l’inquinamento delle acque
“Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries”
Prosegue la 23 ª Esposizione Internazionale “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries” fino all’11 dicembre 2022, l’artista Louise Manzon racconta attraverso le sue sculture imponenti un’emergenza che riguarda tutti: l’inquinamento delle acque.
Vincitore del Bronze Bee Award 2022, il padiglione del Kenya ospita le opere di Louise Manzon che pone attraverso le sue opere delle domande urgenti sull’inquinamento delle acque, seguendo modalità poetiche. L’installazione lancia un grido di allarme rappresentato dalle creature marine scolpite dall’artista. Dai tagli inferti fuoriesce l’inquinamento in ogni sua forma che sia agricolo, da plastiche, da idrocarburi o industriale dovuto all’impatto delle attività dell’uomo sul pianeta e dà voce attraverso delle bolle sospese sulle sculture agli animali che non possono esprimersi da soli. Le bolle in sospensione rappresentano il loro ultimo respiro. L’acqua è una risorsa vitale per il mantenimento della biodiversità del pianeta ed è fondamentale che ogni singolo individuo ponga attenzione nel suo quotidiano per preservarla.
Curata da Luca Beatrice e Wanjiru Waweru Waithaka, la mostra intitolata “ujumbe”, che in lingua Swhaili significa messaggio, riunisce le sculture dell’artista nata a San Paolo del Brasile e cresciuta in una famiglia cosmopolita, con l’obiettivo di indagare gli effetti dannosi e ancora sconosciuti provocati da cocktail di sostanze chimiche presenti nelle acque mondiali.
“Il messaggio che intendo esprimere attraverso le mie opere– spiega Louise Manzon- è legato all’emergenza dell’inquinamento dell’acqua, un messaggio diretto che spero possa raggiungere attraverso il linguaggio dell’arte la gente di ogni età e di ogni cultura. Rappresentare il Kenya, paese che ospita dal 1972 la UNEP (United Nation Environment Program), organizzazione di coordinamento globale per lo sviluppo di soluzioni ambientali, significa per me dare voce ad una situazione diventata insostenibile per il nostro ambiente”.
“Le opere di Louise Manzon – spiega Luca Beatrice – pongono al visitatore una domanda urgente: a che punto dovrà arrivare l’uomo prima di agire contro la distruzione del pianeta? A portare il loro messaggio di dolore, inascoltato, sono proprio gli abitanti di queste acque inquinate da sostanze tossiche. Lasciano a noi il pesante fardello di fare qualcosa prima che sia troppo tardi”.