Eugenio Massetti confermato Presidente di Confartigianato Lombardia. Giacinto Giambellini vicepresidente
Il Consiglio Direttivo di Confartigianato Lombardia, composto dai Presidenti delle Confartigianato territoriali, riunitosi lo scorso 9 aprile, ha rinnovato le cariche associative, confermando all’unanimità Eugenio Massetti alla guida, per un nuovo mandato quadriennale, dell’organizzazione più rappresentativa dell’artigianato lombardo con le sue 95.000 imprese e 15 organizzazioni territoriali.
Eugenio Massetti è presidente regionale lombardo dal 2013, membro della Giunta Esecutiva nazionale di Confartigianato Imprese dal 2020 e vicepresidente vicario nazionale di Confartigianato Imprese. Presidente di Confartigianato Brescia dal 2009 e vicepresidente della Camera di Commercio di Brescia. Bresciano, è prima di tutto imprenditore, opera nel settore dell’editoria ed è titolare della “Compagnia della Stampa – Massetti Rodella editori”.
Accanto a Massetti è stato confermato alla vice-presidenza anche il presidente di Confartigianato Imprese Bergamo Giacinto Giambellini, che farà parte della Giunta Esecutiva di Confartigianato Imprese Lombardia insieme a Giovanni Barzaghi, vice Presidente Vicario (presidente di Apa – Confartigianato Imprese – Milano, Monza e Brianza), Davide Galli, vice Presidente (presidente di Confartigianato Varese) e Roberto Galli, vice Presidente (presidente di Confartigianato Como).
Il Consiglio Direttivo di Confartigianato Imprese Lombardia è composto da: Sabrina Baronio (Lodi), Giovanni Barzaghi (Milano, Monza e Brianza), Lorenzo Capelli (Mantova), Paolo Galassi (A.P.I.), Davide Galli (Varese), Roberto Galli (Como), Giacinto Giambellini (Bergamo), Luigi Grechi (Lomellina), Gionni Gritti (Sondrio), Eugenio Massetti (Brescia), Renato Perversi (Pavia), Daniele Riva (Lecco), Massimo Rivoltini (Cremona), Gianfranco Sanavia (Alto Milanese), Pierpaolo Soffientini (Crema).
In Lombardia oggi sono 794 mila le MPI e imprese artigiane, in cui risultano occupati 2 milioni e 150 mila addetti, il 51,3% del totale. Il solo artigianato rappresenta un’impresa ogni quattro di quelle che creano opportunità di lavoro nella nostra regione. L’ammontare del valore aggiunto realizzato dalle MPI, comprensive delle imprese a carattere artigiano, raggiunge i 119 miliardi di euro, si tratta del 55,4% di quello realizzato dall’intero sistema produttivo lombardo.
Il Consiglio si è riunito al termine della 11esima Conferenza Organizzativa che si è interrogata sull’identità d’insieme, cioè sul valore e la missione della rappresentanza della MPI e dell’artigianato. In questo contesto, è stato presentato un corposo Documento di indirizzo e analisi con le linee programmatiche della Federazione per il quadriennio fino al 2026.
La Conferenza Organizzativa ha visto l’intervento dell’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi che ha sottolineato: “Il 99% delle imprese lombarde sono PMI e fanno registrare risultati di export davvero sorprendenti, il che ci conferma che la grandezza delle aziende non sta nella dimensione, ma nel valore che esprimono. Il compito della Regione per supportarle è connettere know-how con programmi strategici di filiera. Ascoltare e tutelare le esigenze delle PMI vuol dire tutelare il lavoro, che è la priorità della Lombardia e dei lombardi”.
Vittorio Emanuele Parsi, Ordinario di Scienze Politiche Università Cattolica Milano, ha tracciato il contesto geo-politico internazionale in cui operano le PMI; mentre Claudio Cerasa, Direttore Il Foglio e Vincenzo Mamoli, Segretario Generale Confartigianato Imprese, hanno dialogato sull’identità d’insieme nel complesso scenario socio-economico attuale. Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà e Ordinario di Statistica Università Bicocca Milano, ha fatto il punto sui corpi intermedi nella democrazia di oggi e di domani spiegando “La MPI e l’artigianato sono un elemento che compone la biodiversità caratteristica dell’economia lombarda; il corpo intermedio ha il compito di creare e rafforzare l’humus imprenditoriale e lo scopo sociale d’educazione al bene comune”.