News20/04/2023

Angolo di devastazione al Fuorisalone

Angolo di devastazione al Fuorisalone

Installazione provocatoria ‘Home Swept Home’.

Casa è un luogo dove sentirsi protetti e al sicuro: un diritto finito in macerie per 36,5 milioni di bambini in fuga dalle proprie case per guerre, disastri naturali e abusi. CESVI: “Con le Case del Sorriso garantiamo a migliaia di minori vulnerabili, in Italia e nel mondo, protezione, cure e dignità”. Al Fuorisalone, Fondazione CESVI e Milano Space Makers presentano l’installazione shock di Fabrizio Spucches a cura di Nicolas Ballario che porta nel cuore di Milano edifici devastati riflettendo in maniera provocatoria sul concetto di casa

 

Nel mondo più di 400 milioni di bambine e bambini vivono in zone di conflitto e almeno 36,5 milioni sono in fuga dalle proprie case, il numero più alto mai registrato, mentre 8 milioni di minori sotto i 5 anni d’età rischiano la morte per fame in 15 Paesi colpiti da varie crisi. Se si guarda al solo effetto dei disastri climatici, 10 milioni di bambini hanno dovuto lasciare le proprie case in un anno e, poiché metà dei 2,2 miliardi di minori del mondo vive in 33 nazioni ad alto rischio, altri milioni sono destinati a fuggire nei prossimi anni. Guardando alla sola Europa, l’Organizzazione mondiale della sanità stima in 55 milioni le persone under 18 che subiscono maltrattamenti e che rischiano o hanno già abbandonato la propria casa. In Italia, sono oltre 400mila i minori in carico ai servizi sociali, di cui oltre 77mila vittime di maltrattamenti, da quelli psicologici agli abusi sessuali.

L’installazione HOME SWEPT HOME è stata presentata al Museo delle Culture di Milano – Mudec – alla presenza di CESVI, del Comune di Milano, di Nicolas Ballario e di Milano Space Makers. È visibile fino a domenica 23 aprile, all’Opificio 31 in via Tortona 31, al Fuorisalone, nell’ambito della Milano Design Week, manifestazione di alto rilievo che celebra bellezza e design. Le immagini sono del fotografo Fabrizio Spucches, scattate in Turchia pochi giorni dopo il terremoto che ha colpito il Paese, accompagnate dai testi dello scrittore e giornalista Enrico Dal Buono; il curatore è Nicolas Ballario. Unagigantografia ricopre l’intera facciata di un edificio diroccato, portando nel cuore di Milano la distruzione causata dal terremoto in Turchia, con un’immagine di una normalità interrotta: case dai colori allegri e vivi ma ferite da crepe e crolli, parzialmente collassate, come “gusci” vuoti che non possono più accogliere chi le abitava. Ad accompagnare l’immagine delle abitazioni ormai deserte sono le fotografie di persone che hanno perso la propria casa, ciascuna delle quali abbinata a un racconto inedito che interpreta liberamente lo scatto, a cura di Enrico Dal Buono.

«La casa non è solo un’abitazione, ma il luogo degli affetti e dove ci si sente al sicuro: un privilegio finito in macerie per migliaia di persone. Attraverso il programma Case del Sorriso, Fondazione CESVI contribuisce a sostenere l’infanzia e le famiglie vulnerabili in Italia e nel mondo nei contesti più difficili a forte rischio di povertà, violenza, o vessati da catastrofi naturali e umane, come i conflitti – dichiara Roberto Vignola, vicedirettore generale di Fondazione CESVI -. Con questo ambizioso progetto, di forte valenza artistica e simbolica, speriamo di diffondere una nuova consapevolezza tra tutte le persone che parteciperanno al Fuorisalone».

«I soggetti di Spucches sono quasi sempre in piedi, come soldati sull’attenti che, nonostante il disastro, non rompono le righe perché, proprio come nel monologo di Beckett, ‘Finale di Partita’, “bisogna imparare a soffrire meglio di così, se vuoi che si stanchino di punirti – racconta il curatore Nicolas Ballario -. E l’assurdo di queste pagine ripetitive e senza senno esplode con i testi di Enrico Dal Buono, che inventa favole per dirci che la fantasia ci distacca dal dolore, parole che escono dalle crepe dei palazzi e del suolo e che ci suggeriscono, nella retorica insopportabile della “natura come opera d’arte”, che questo quadro è incompiuto. O mutabile. Un olio su tela dipinto sul supporto sbagliato. Il colore si spacca, si disperde nell’aria, mentre il terremoto circonda l’essere umano e ne sbiadisce l’esistenza, senza nemmeno consegnare i corpi».

«La visione di scenari drammatici in un contesto festoso come quello del Fuorisalone può risultare apparentemente stridente. In realtà non è così – afferma Mariantonia Menada di Milano Space Makers -. Suscitare una riflessione, instillare un dubbio, provocare una reazione nel visitatore sono aspetti fondamentali di molti dei progetti più interessanti in mostra nella Design week.  L’idea di sviluppare una mostra fotografica utilizzando le grandi superfici verticali del cantiere che occupa in parte il piazzale di Opificio 31 è nata un po’ alla volta, parlando con Fabrizio, che era arrivato da noi con un’idea artistica totalmente diversa. Così, dal confronto, la facciata e la cesata lunga 40 metri sono diventati l’opportunità per raccontare una storia: Fabrizio e le sue immagini potenti hanno trasformato quello che normalmente è un involucro fatto per nascondere, in un’opera d’arte che parla a tutti con un linguaggio immediato e universale. Home Swept Home rappresenta certamente uno dei progetti di punta del nostro circuito fuorisalone Tortona Rocks e pone ancora una volta l’Opificio 31 come centro propulsore di idee e creatività».

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