Celadina Rinasce
Arte pubblica e laboratori per fare rete e comunicare inclusione sociale per persone con disabilità
La pandemia ha lasciato segni indelebili nella città di Bergamo e ha interrotto la condivisione di luoghi, le occasioni di convivialità. Le reti relazionali che costituiscono le maglie del tessuto sociale cittadino, però, non si sono sfaldate e hanno resistito all’emergenza sanitaria. In questo contesto si inserisce il progetto Celadina Rinasce, promosso dalla Cooperativa sociale Lavorare Insieme in collaborazione con Officine TanteMani, nato nell’ambito del Bando “Artemisia” del Programma Rinascimento del Comune di Bergamo, CESVI Fondazione Onlus e Gruppo Intesasanpaolo, pensato per dare un sostegno alla ripartenza delle attività del terzo settore, con l’obiettivo di rafforzare e promuovere il capitale e la coesione sociale, il benessere collettivo e il welfare nella città di Bergamo.
«La cittadinanza rappresenta un motore di trasformazione attiva ancora più efficace lì dove si costruiscono reti di partenariato che coinvolgono le persone e i servizi che abitano le comunità. L’importanza di questo progetto sta proprio nella sua capacità di realizzare un welfare di comunità attraverso azioni e interventi che esulano dalla dimensione delle politiche sociali in senso stretto per riguardare, in modo ampio, la dimensione culturale, le forme artistiche, la rigenerazione urbana, l’inclusione di tutte le persone e le realtà che vivono quei luoghi e quegli spazi in modo partecipato e attivo» dichiara Marcella Messina, Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo.
La Cooperativa Lavorare Insieme ha accolto il bisogno espresso dalla Rete di Celadina di raccontare ed esprimere le molteplici identità di un quartiere così poliedrico e complesso, mettendole in dialogo fra loro al fine di creare confronto e appartenenza e per stimolare quanto più possibile una dimensione collaborativa e di cittadinanza attiva. Il progetto ha coinvolto il Cse Ikebana, servizio socio-educativo della Cooperativa Sociale Lavorare Insieme, che propone attività di accoglienza, laboratori occupazionali, promozione delle autonomie personali e della socializzazione per persone con disabilità.
«Nel pensare al progetto Celadina Rinasce ci siamo posti l’obiettivo di sviluppare attività che permettessero alle persone con disabilità di essere risorsa per la comunità, facendo leva sulla valorizzazione sociale del loro impegno al servizio della collettività e abbiamo studiato azioni che favorissero la nascita di relazioni e di dialogo all’interno di Celadina attraverso l’espressione artistica» spiega Valerio Mari, presidente della Cooperativa sociale Lavorare Insieme.
Gli ospiti del Cse Ikebana si sono resi protagonisti della realizzazione di uno dei quattro murales dipinti con il supporto dell’artista Nemo’s in punti significativi del quartiere: il Civico 7 che è sede di diverse associazioni attive sul territorio, il Centro per Tutte le Età di Celadina, l’Ex-CSC – spazi comunali decentrati, Il Polo della Disabilità dove si trova il Cse Ikebana appunto, in via Pizzo Scais. La realizzazione collettiva delle opere è stato un momento di incontro e conoscenza reciproca, di messa in relazione di parti di una stessa comunità che vivono, lavorano e agiscono sullo stesso territorio, ma che hanno poche occasioni di contatto.
Grazie alla collaborazione con il laboratorio creativo di Officine TanteMani è stato realizzato anche un numero monografico su Celadina della rivista Bandita, prodotta dagli ospiti del Cse Ikebana, che hanno incontrato diverse realtà come il CTE, l’Oratorio, i nuovi spazi di Daste, negozi storici ed enti pubblici come il carcere e hanno intervistato persone rappresentative del quartiere, per darne una propria raffigurazione attraverso racconti e illustrazioni.
«Bandita è la restituzione alla comunità di uno sguardo particolare, quello del gruppo di redazione, che ha un suo valore estetico, poetico e narrativo. Entrare in contatto con questo sguardo è arricchente e diffondere questo punto di vista è una forma di partecipazione che punta a superare lo stigma che vede la persona con disabilità unicamente come individuo oggetto di cura e a ricollocarlo nell’immaginario come un soggetto in grado di contribuire alla vita della comunità» spiega Davide Pansera, Direttore Creativo Progetto TanteMani.
Venerdì 20 maggio dalle 17 Daste ospiterà il convegno “Frammenti di rigenerazione urbana e sociale” durante il quale si parlerà di riqualificazione come strumento di ricostruzione del tessuto sociale di comunità e sarà restituito il percorso fatto con “Celadina Rinasce” attraverso la mostra fotografica e il video documentario realizzati durante il progetto.