News24/07/2024

L’Orto Botanico si aggiudica il bando di Fondazione Banca del Monte di Lombardia

L’Orto Botanico si aggiudica il bando di Fondazione Banca del Monte di Lombardia

L’Orto Botanico del Comune di Bergamo è un Museo riconosciuto da Regione Lombardia articolato su due sezioni, la più antica in Città Alta (dal 1972) e quella di Astino, la Valle della Biodiversità, interamente dedicata all’agro-biodiversità e al rapporto tra la cittadinanza e temi collegato all’agricoltura, al cibo, al paesaggio.

 

Gli allestimenti delle due sezioni connettono i cittadini con la natura e accrescono la consapevolezza sul ruolo cruciale delle piante nella vita dell’uomo. È estremamente importante adottare una visione di città virtuosa in relazione ai temi della sostenibilità ambientale.

In quest’ottica, nella sezione di Astino, l’Orto Botanico ha scelto di dotarsi di un parco apistico che coinvolge le persone riqualificando un’area attualmente non accessibile al pubblico. Si tratta di antichi terrazzamenti un tempo coltivati a vigneto e poi abbandonati, in parte crollati e in parte rappresentati da una scarpata inagibile.

L’iniziativa è parte importante di una progettualità ampia che interessa la valorizzazione della Valle della Biodiversità in termini di accessibilità e di ricchezza di installazioni, perché diventi un luogo sempre più frequentato da chi vuole fare esperienze in natura significative e generative di una nuova sensibilità ambientale” Dichiara l’assessora al verde Oriana Ruzzini

Una progettualità estesa quella descritta nel Masterplan presentato alla Fondazione Banco del Monte di Lombardia che ne ha finanziato la realizzazione con un contributo di 100.000 euro. Il Comune di Bergamo ha disposto un ulteriore finanziamento di 25.000,00 euro per l’esecuzione del progetto.

Grazie quindi al finanziamento del bando e del Comune si potranno avviare i lavori per completare il primo lotto del bioparco tra aprile e maggio 2025, rendendo l’area fruibile al pubblico nella prossima primavera inoltrata.

Il Masterplan, realizzato su commissione del Rotary Club Terre di San Marco e donato al Comune di Bergamo, è l’esito di un lavoro di circa un anno che ha visto collaborare i referenti dell’Orto Botanico e del Comune di Bergamo, i rappresentanti di Rotary Club Terre di San Marco e quelli dell’Associazione Apicoltori di Bergamo, con lo studio professionale dell’arch. Filippo Piva (componente della commissione scientifica di Arketipos) che ha progettato in passato un parco apistico nella repubblica di San Marino.

Dal 2021 l’Orto Botanico ha sviluppato un importante expertise e numerose iniziative divulgative aumentare la consapevolezza, da parte dei cittadini, circa i servizi ecosistemici svolti dagli impollinatori e dalle infrastrutture verdi. Un impegno possibile grazie al finanziamento ottenuto su fondi europei (Programma URBACT) per il progetto BeePathNet Reloaded, che ha visto il costituirsi di un Gruppo Locale Urbano (ULG) partecipato da circa 60 tra enti, associazioni, privati cittadini, aziende che hanno svolto azioni concrete e fatto nascere un movimento di pensiero nella convinzione che ‘Città accoglienti per le api sono, a maggior ragione, accoglienti per i cittadini.” Spiega Gabriele Rinaldi, direttore dell’Orto Botanico.

Il progetto per la realizzazione di un Bioparco Apistico presso la Valle della Biodiversità di Astino, prendeva avvio nel luglio 2023 con una decina di riunioni a cadenza mensile convocate su iniziativa di Paolo Savoldi per conto del Rotary Club Bergamo Terra di San Marco, di un gruppo di lavoro in cui si sviluppava un costruttivo e stimolante confronto tra varie competenze museali, degli apicoltori, del paesaggista e agronomo, dell’educatore, del legale e del dirigente del verde pubblico e universitarie. Questa collaborazione tra pubblico e privato si concretizzava con la donazione al Comune di Bergamo di un Masterplan in grado di offrire agli enti interessati gli elementi tecnici necessari per la partecipazione a gare pubbliche e private. Si intendeva in tal modo sensibilizzare la cittadinanza riguardo l’attenzione alla biodiversità in funzione della tutela delle api e anche degli altri insetti impollinatori, la cui sopravvivenza è sempre più messa a rischio, soprattutto negli ambiti urbani.

Nella giornata mondiale delle Api del 20 maggio scorso, il Rotary Club Bergamo Terra di San Marco, in collaborazione con l’Orto Botanico, ha organizzato una prima serata con raccolta fondi al fine di illustrare il progetto al pubblico. E gli Amministratori della Fondazione Rotary e il Consiglio centrale del Rotary International hanno aggiunto dal luglio 2021 quale nuova area d’intervento il sostegno ambientale.

Il progetto di Bergamo è stato quindi inserito recentemente sul portale MY Rotary- Rotary Showcase per notiziarne i Club Rotary di tutto il mondo.” Raccontano Marco Golferini e Paolo Savoldi presidente e past presidente Rotary Club Terre di San Marco

Il progetto “Città, Api e Persone”, prevede la creazione sulle terrazze di un percorso didattico sul tema del rapporto uomo-ape (con arnie storiche) e sull’importanza degli insetti impollinatori sia selvatici che allevati grazie all’allestimento di una superficie di quasi 1.000 mq per il pubblico, oggi in uno stato di degrado, con parcelle di specie nettarifere, un prato fiorito e siepi attrattive per le api.

Il Masterplan è stato concepito in vari lotti, per poter accedere anche ad ulteriori finanziamenti pubblici o privati. Infatti gli elaborati del Masterplan mettono a sistema alcuni potenziali sviluppi della Valle della Biodiversità di Astino, concepiti in stretta sinergia con i referenti dell’Orto Botanico di Bergamo, in particolare nelle figure del direttore Gabriele Rinaldi e di Mara Sugni, che mirano alla riqualificazione complessiva della Valle della Biodiversità in termini di accessibilità, ricchezza di installazioni, incremento di attrattività.

Un maggiore livello di approfondimento progettuale è stato riservato all’area che verrà destinata al bioparco apistico; si tratta di antichi terrazzamenti un tempo coltivati a vigneto e poi abbandonati, con muretti in pietra a secco in parte crollati e in parte rivestiti da terreno a formare scarpate.

La proposta progettuale, che ha potuto avvalersi anche della preziosa consulenza tecnica di Nunzio Grisa, esperto apicoltore di ApiBergamo, prevede il recupero di questo spazio terrazzato per la creazione di un percorso didattico sull’importanza degli insetti impollinatori sia selvatici che allevati e sulla storia secolare del rapporto uomo/ape.

È prevista la riconfigurazione delle scarpate esistenti e la loro messa in sicurezza contestualmente alla riqualificazione dei vecchi sentieri con utilizzo di materiali naturali. Sulle balze verranno messe a dimora specie arbustive ed erbacee, caratterizzate da fioriture attrattive per gli insetti impollinatori come pure praterie naturalistiche fiorite e coltivazioni agricole tradizionalmente legate alle api. Il percorso didattico si snoderà attraverso gli antichi terrazzamenti e tramite il supporto di nuovi pannelli informativi studiati ad hoc, sarà possibile muoversi tra le arnie del passato e quelle attualmente più utilizzate, incontrando lungo il sentiero diversi bee hotels (elementi in grado di incentivare e favorire la nidificazione degli insetti utili e in particolare gli impollinatori selvatici) fino a raggiungere una camera per l’osservazione delle api. Quest’ultima verrà realizzata in uno stralcio successivo e renderà possibile ai visitatori l’interazione da molto vicino ma in piena sicurezza con le api.

Il progetto del bioparco apistico prevede interventi specifici per creare un habitat ottimale per gli impollinatori, integrando le pratiche apistiche nel contesto ecologico e paesaggistico. L’obiettivo è quello di educare i visitatori all’ecologia e al comportamento delle api, evidenziando il loro ruolo fondamentale nella biodiversità e nella produzione agricola. Verranno promosse pratiche sostenibili di apicoltura e di conservazione degli habitat naturali degli impollinatori, verificabili nel tempo anche attraverso una sensoristica dedicata in grado di fornire all’Orto Botanico nuove informazioni scientifiche e didattiche sulle dinamiche ecologiche in atto nella Valle della Biodiversità.” Descrive Filippo Piva, architetto paesaggista e progettista del Masterplan

 

IL PERCORSO DEL BIOPARCO APISTICO – DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Nel dettaglio il percorso apistico prevede una serie di azioni dedicate a:

  1. Rimodulare le scarpate presenti inserendo siepi costituite da essenze con fioriture attrattive per gli impollinatori; tali fasce hanno anche funzione di sicurezza, andando a costituire una protezione dalla caduta accidentale sul pendio.
  2. Creazione di parcelle gradonate e delimitate con pali di castagno, all’interno delle quali realizzare praterie naturalistiche fiorite con utilizzo prevalente di specie mellifere.
  3. Inserimento di parcelle dedicate a coltivazione agricole particolarmente attrattive per gli impollinatori (es. Facelia: Phacelia tanacetifolia, grano saraceno: Fagopyrum esculentum).
  4. Creazione di parcelle gradonate e delimitate con pali di castagno, all’interno delle quali realizzare nuove piantagioni di erbacee perenni con fioriture appetite dalle api e dagli altri insetti impollinatori
  5. Manutenzione ed integrazione del percorso esistente nel bosco per renderlo funzionale all’inserimento del bioparco apistico nella rete delle connessioni e del percorso di visita.
  6. Creazione di un percorso di visita in cui declinare il tema dell’apicoltura secondo la sua evoluzione storica. Esposizione delle diverse arnie corrispondenti alle diverse tipologie di allevamento, collocate all’interno di un percorso temporale ed evolutivo, possibilmente messe nelle condizioni di accogliere le api.
  7. Elementi in grado di incentivare e favorire la nidificazione degli insetti utili, realizzati con materiali adatti anche di recupero dal parco stesso, da collocarsi all’interno del percorso di visita.
  8. Costruzione di nuovi percorsi integrati con il contesto paesaggistico attraverso tecniche naturalistiche: cordoli e gradoni in pali di castagno, riempiti con pietrisco spaccato per un progressivo inerbimento naturale
  9. Manutenzione e recupero del percorso di risalita preesistente, attraverso tecniche costruttive tradizionali locali: utilizzo di conci in pietra selezionati e rifiniti per costituire dei gradini da posare a secco.
  10. Realizzazione apparato interpretativo con pannelli e totem

 Risultati attesi

  • Allestimento di una superficie pari a 918 mq per il pubblico, oggi in uno stato di degrado, di cui 100 mq a prato fiorito
  • Ulteriori 800 m lineari di percorso nel verde
  • Inserimento di nuovi luoghi di sosta
  • Prolungamento dei tempi di visita di almeno mezz’ora
  • Miglioramento dell’apparato didascalico
  • Incremento delle specie nettarifere e della complessità ecosistemica che consentono di rendere più appetibili le nuove interpretazioni museali ed educative
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