News13/02/2024

Tappa a Palazzo Creberg per la mostra itinerante “Trasparenze – Opere di Paolo Facchinetti”

Tappa a Palazzo Creberg per la mostra itinerante “Trasparenze – Opere di Paolo Facchinetti”

Si inaugurerà sabato 17 febbraio 2024, presso il Palazzo Storico del Credito Bergamasco, la seconda tappa della mostra itinerante dedicata a Paolo Facchinetti, interessante artista bergamasco contemporaneo.

 

Nella sede di Largo Porta Nuova, nell’ambito del progetto di valorizzazione degli artisti contemporanei bergamaschi promosso negli anni da Fondazione Creberg, sarà possibile visitare, dal 17 febbraio al 15 marzo, un affascinante percorso nella produzione  di  Paolo  Facchinetti  dell’ultimo  decennio.  La  mostra,  dal  titolo Trasparenze Opere di Paolo Facchinetti è curata da Angelo Piazzoli, Tarcisio Tironi e Paola Silvia Ubiali.

Il titolo Trasparenze è subito sembrato quello più adatto a racchiudere il senso di questa mostra; la “trasparenza” è infatti sia il filo conduttore che unisce il mondo interiore dell’artista alle sue opere, sia le opere tra di loro.

Le tele di grandi dimensioni più legate agli aspetti della spiritualità, molto presente nel lavoro di Facchinetti, si potranno ammirare in Salone mentre in loggiato sarà esposta una selezione di lavori di carattere più intimista e quotidiano.

«L’intento di questa esposizione sottolinea Angelo Piazzoli, Presidente di Fondazione Creberg è di proseguire nel nostro progetto di valorizzazione dell’arte contemporanea, dando spazio e visibilità all’opera di artisti talentuosi del territorio, attraverso il nostro storico format che coniuga qualità artistica e promozione del pensiero. Da questi intendimenti, nascono esposizioni che rappresentano un atto di ribellione contro la banalità e la superficialità che ci circondano, consentendoci di approfondire temi fondamentali per l’uomo, quali il suo destino, la sua natura, la sua vocazione. Oltre un centinaio le tappe e gli eventi promossi e realizzati direttamente nell’ultimo decennio; una decina nel 2023, con le esposizioni dedicate a Ugo Riva, Piero  Cattaneo,  Cosetta  Arzuffi,  Emilio  Belotti.  Ora  è  il momento  di  Paolo Facchinetti».

Grazie a Fondazione Creberg, tra ottobre e novembre 2023 un vasto pubblico ha potuto scoprire il lavoro di Paolo Facchinetti ricorda Mons. Tarcisio Tironi, Direttore Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia. La prima tappa della mostra ha riscosso grande successo e per tutto il periodo di apertura, ha avuto visitatori arrivati anche da fuori provincia. Nella serie dei Cieli, dei Lenzuoli e delle Polaroid il pubblico ha apprezzato le opere create con la sapiente energia di Paolo Facchinetti abile a trasfigurare attraverso l’arte, con leggerezza il dolore e con levità la speranza, rimanendo legato alle realtà profonde dell’animo umano.

 

La mostra a Palazzo Creberg

Le opere selezionate fanno parte di tre serie fondamentali per comprendere lo sviluppo della ricerca dell’artista: “Trasparenze 1. Lenzuoli” – “Trasparenze 2. Cieli” – “Trasparenze 3. Polaroid”

Il Salone principale ospiterà una serie di quattordici lenzuoli realizzati da Facchinetti durante il lock-down. Questi lavori saranno appesi nella parte alta dello spazio, tra i maestosi pilastri rivestiti di marmo. I lenzuoli verranno allestiti in coppia, a richiamare la disposizione dei letti nelle camere degli ospedali.

Se nella mostra presso la Basilica di San Defendente i curatori e l’artista avevano deciso di indagare l’aspetto più spirituale e meditativo di questi manufatti, nella seconda tappa a Palazzo Creberg si è privilegiato un taglio più legato alla contingenza degli eventi che ognuno di noi ha vissuto durante la pandemia. È interessante osservare come il lavoro di Paolo Facchinetti, allestito in modi differenti, possa ogni volta far emergere diversi aspetti di uno stesso fenomeno sociale senza mai sminuire la sua potenza comunicativa.

Sei grandi tele raffiguranti “porzioni di cielo” verranno invece allestite a terra, su supporti, mentre in loggiato una selezione della serie delle Polaroid e altri Cieli di dimensioni più contenute completeranno la mostra.

 

Le opere

Trasparenze 1 / Cieli

I Cieli selezionati per quest’esposizione sono stati dipinti dal 2016 ad oggi. Nel gennaio 2023, quando l’artista ha conosciuto il titolo scelto per la mostra, ha deciso di aggiungere al titolo di ogni nuovo Cielo anche la parola Trasparenze, come a suggellare il profondo legame con questo evento.

Evidenzia Paola Silvia Ubiali Dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla musica, dal cinema al teatro, uno straordinario numero di artisti, sia nel passato che nel presente, si è cimentato nell’esprimere e interpretare in svariati modi e con mezzi diversi il misterioso spazio siderale che percepiamo dal nostro piccolo pianeta. È difficile resistere a questo fascino e anche i proverbi e i modi di dire sull’argomento sono infiniti. Di solito si dice “Non sta in cielo in terra” per indicare qualcosa che ha dell’incredibile. Ed è incredibile il metodo che Paolo Facchinetti ha sperimentato per realizzare i cieli che presentiamo in questa mostra. L’artista soffia. Soffia in una cannula come un maestro vetraio per dar forma a quella meravigliosa cupola di trasparenze colorate che da sempre ci sovrasta.

Aggiunge Angelo Piazzoli: «Di Facchinetti mi colpiscono soprattutto i cieli, così trasparenti e intriganti – reali e insieme evocativi, semplici e nel contempo complessi grazie alla creatività dell’artista e alla particolarità della sua tecnica, così rara e ricercata, della pittura a soffio, che nella rappresentazione del cielo determina effetti strabilianti».

Trasparenze 2 / Lenzuoli

La serie dei Lenzuoli è stata realizzata da Paolo Facchinetti nel 2021, durante la pandemia. Spiega Mons. Tironi: «Le differenti varietà cromatiche delle lenzuola prima e dei cieli poi rimandano alla recente faticosa tappa del Covid riletta nel passato drammatico e sofferto e nell’apertura di un futuro più sereno. La lirica visionarietà che traspare nelle lenzuola e nei cieli rivela il pensiero dell’artista sull’anelito alla vita alla gioia, sul significato del dolore e delle prove, sul dilemma esistenziale tra bene e male, sul rapporto tra uomo e Dio».

Aggiunge Angelo Piazzoli: «L’attuale realtà così difficile e complessa, spesso angosciante o deprimente nelle sue declinazioni storiche (in mostra rappresentate dai Lenzuoli di epoca Covid) ci induce ad alzare lo sguardo, oltre le miserie del tempo. Guardando le multiformi conformazioni del cielo e il suo orientarsi verso l’infinito, le situazioni contingenti si relativizzano inducendo – attraverso l’elaborazione razionale del pensiero la consapevolezza che, per quanto possiamo sentirci grandi, rispetto all’infinità non siamo nulla; i nostri problemi non sono forse così insormontabili come sovente ci appaiono. E Paolo Facchinetti, con le sue opere, ci aiuta ancor più a capirlo».

Trasparenze 3 / Polaroid

La maggior parte del lavoro di Paolo Facchinetti è riconducibile ad esperienze autobiografiche; rispetto alle opere già descritte la serie delle Polaroid trascina un vissuto ancor più personale. Racconta Paola Silvia Ubiali: Per questa mostra abbiamo selezionato tre serie di Polaroid che costituiscono attimi di narrazioni, piccole e brevi storie che durano il tempo di un istante. Sono immagini che si insinuano nel racconto della sua vita, del suo ambiente, del suo lavoro, dei suoi amici e familiari. Paolo Facchinetti sembra disporre di un telecomando con cui fare zapping avanti e indietro, una sorta di macchina del tempo che con entusiasmo lo porta a suo piacimento nel passato, nel presente e in un futuro ancora tutto da immaginare.

 

L’artista

Paolo Facchinetti nasce nel 1953 a Nembro, dove vive e lavora. Inizia la sua formazione artistica all’Accademia di Belle Arti Giacomo Carrara di Bergamo, in seguito frequenta il Gruppo Artistico Valbrembo 77 e lo studio dell’artista Cesare Benaglia. Fin dagli inizi la sua arte è caratterizzata da un forte dualismo. L’astrattismo e la ricerca cromatico-formale convivono con la ritrattistica e la capacità di cogliere l’essenza del soggetto. Il movimento fisico-gestuale dell’attimo in cui il colore si deposita sulla tela è sempre riconoscibile e spesso è parte fondamentale dell’opera. Nel corso della sua carriera ha esposto i suoi lavori in numerose mostre personali e collettive,  a  cui  si  affianca  la  partecipazione  a  rassegne  d’Arte  nazionali  e internazionali.

L’artista stesso esprime un sentito ringraziamento ai curatori:  Quando Angelo Piazzoli, Presidente di Fondazione Creberg, mi ha contattato dopo aver visitato la mostra “Collimazioni due” in Valmarina, per propormi questo importante progetto espositivo per me è stata una sorpresa molto gradita e del tutto inaspettata. Poter esporre presso la chiesa di S. Defendente, il museo MACS a Romano di Lombardia e il Palazzo Storico del Credito Bergamasco con una mostra personale, accompagnata da un’impeccabile organizzazione e un catalogo, rappresenta per noi artisti, per me in particolare, una meta ambita, unica. Sono spazi importanti e preziosi. Lo ringrazio tanto per questa opportunità. Il mio ringraziamento anche Mons. Tarcisio Tironi per l’attenzione, sensibilità e i consigli dati quando, con Paola Silvia Ubiali, che ringrazio di cuore per avermi seguito passo dopo passo, abbiamo effettuato i sopralluoghi.

 

Inaugurazione – luogo di mostra – orari di apertura

Per la mostra è prevista una apertura straordinaria di Palazzo Creberg (Largo Porta Nuova 2, Bergamo) per sabato 17 febbraio dalle ore 10.00 alle ore 19.00.

La mostra verrà presentata nel Salone Principale sabato 17 febbraio alle ore 16.00, con brevi interventi. Successivamente, per chi lo vorrà, sarà possibile dialogare con l’artista e i curatori fino alla chiusura del Palazzo (ore 19.00).

L’esposizione “Trasparenze” rimarrà aperta al pubblico dal 17 febbraio al 15 marzo 2024, con accesso libero e gratuito negli orari di apertura della filiale (dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00).

A tutti i visitatori verrà consegnato, come sempre gratuitamente, il catalogo edito dalla Fondazione Credito Bergamasco con testi di Angelo Piazzoli, Tarcisio Tironi, Paola Silvia Ubiali.

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