News05/04/2023

Torna a splendere il Coro dei Laici

Torna a splendere il Coro dei Laici

Si è conclusa la prima parte del grande restauro del Coro ligneo di Giovan Francesco Capoferri e Lorenzo Lotto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, in Città Alta.

 

Fondazione MIA e Fondazione Banca Popolare di Bergamo presentano il restauro del Coro dei Laici, parte del cinquecentesco Coro ligneo di Giovan Francesco Capoferri e Lorenzo Lotto posto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, in Città Alta a Bergamo. Si tratta della prima parte del più ampio intervento di restauro, ancora in corso, che restituirà alla città di Bergamo l’intera sequenza di tarsie lignee raffiguranti immagini di storie bibliche e simboliche, la cui esecuzione si colloca tra il 1523 e il 1555.

Il Coro dei Laici, impreziosito da ventinove tarsie che rappresentano scene dell’Antico Testamento, disegnate dal Lotto e realizzate dal maestro intarsiatore Capoferri tra il 1523 e il 1530, è quello più recente – realizzato tra il 1553 e il 1555 – e occupa l’area absidale della Basilica. Il nome di questa sezione del Coro fa riferimento alla posizione in cui sedevano durante le celebrazioni i congregati laici di quella che oggi è la Fondazione MIA. Oltre alla sezione dedicata ai laici, il Coro ligneo si compone di una seconda parte, il Coro dei Religiosi, il cui restauro sarà ultimato entro l’autunno 2023.

IL RESTAURO E LE SCOPERTE

Il Coro ligneo di Giovan Francesco Capoferri e Lorenzo Lotto – come la Basilica di Santa Maria Maggiore che lo custodisce – è gestito da Fondazione MIA che ne ha commissionato un importante restauro, avviato ad aprile 2022, curato da Luciano Gritti dell’omonima Bottega di restauro con la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia. Fondazione Banca Popolare di Bergamo è partner esclusivo dell’intervento.

Il restauro, che si è reso necessario e urgente per preservare il bene dal deperimento causato dello scorrere del tempo, ha seguito le tecniche più innovative. I lavori hanno previsto il monitoraggio micro-climatico dell’ambiente; la campagna di analisi per studiare le tecniche esecutive e le antiche vernici; la pulitura svolta con metodi tradizionali e sistemi laser di ultima generazione; il consolidamento e la disinfestazione dell’opera; la scansione 3D dell’intero Coro e il rilievo CAD di tutti gli elementi che lo compongono; la campagna fotografica di documentazione

Grazie all’intervento di restauro, sono state scoperte opere inedite sia al pubblico che agli addetti ai lavori. La prima è un affresco di fine Trecento raffigurante una Madonna col Bambino, rimasta nascosta fino ad oggi dietro ad una tarsia del Coro.

La seconda testimonianza è un’opera attribuita al pittore pavese del Cinquecento Francesco Rosso, intarsiata da Giovan Francesco Capoferri, raffigurante Caino e Abele. Fino ad oggi, gli studiosi erano convinti che la figura di Caino fosse stata persa per sempre. Si tratta di un ritrovamento straordinario, non solo perché questa tarsia, intatta e perfettamente conservata poiché inserita nella struttura portante del Coro, è visibile per la prima volta dal Cinquecento, ma anche perché alcune parti raffigurate si sono svelate come dipinte.

La terza grande scoperta attiene all’antico sistema di “coperti” delle tarsie. Dalla metà del 1800 le tarsie sono state nascoste alla vista del pubblico da coperchi di legno e, prima del restauro, solo alcune erano osservabili durante le visite guidate.

Smontando la parte presbiteriale del Coro, la più antica (il Coro dei Religiosi), si è scoperto che le tarsie con simbologie neoplatoniche lì disposte, erano in origine pensate come coperchi, “coperti” per l’appunto, delle tarsie a tema testamentario, ora posizionate nella metà absidale (il Coro dei Laici). Fino ad oggi gli studiosi non erano riusciti a spiegare la funzione dei “coperti”, non sapendo se qualificarli come ante o semplici coperchi da mettere e togliere per salvaguardare le opere. L’intervento di restauro ha rivelato un sistema unico e mai visto in un oggetto di questo tipo: le sedute del coro presbiteriale erano state predisposte per ospitare un originale sistema a scomparsa, ovvero la tarsia simbolica sarebbe sparita dietro l’alzata della seduta con un sistema a ghigliottina, lasciando scoperta la tarsia biblica.

CON IL ‘CANTIERE VIVO’ UN RESTAURO SEMPRE APERTO

Quello allestito all’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore è un ‘Cantiere Vivo’ che, delimitato da pannelli di plexiglass su cui sono riportati testi, immagini e QR code che permettono l’approfondimento di contenuti storici e artistici legati all’opera e al suo contesto, mantiene l’area dei lavori sempre accessibile ai visitatori, che possono quindi sia ammirare il Coro cinquecentesco e le sue preziose tarsie in legno, sia osservare da vicino le tecniche di restauro e il lavoro dei professionisti in tempo reale.

L’allestimento di tutta l’area di cantiere è stato ideato e realizzato da Smart Puzzle, un team di professionisti specializzato nella valorizzazione di beni culturali, con la direzione scientifica di Stefano Marziali.

Il ‘Cantiere Vivo’ è protagonista dell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura: l’intera area rimarrà accessibile, negli orari di apertura della Basilica, fino al termine dei lavori (autunno 2023).

Iniziativa di restauro e, insieme, di divulgazione culturale, ‘Cantiere Vivo’ è animato dall’intento di generare un impatto profondo sul territorio, con particolare attenzione ai più giovani. Il Cantiere ha infatti coinvolto anche numerosi studenti delle scuole del territorio di Bergamo e di Brescia – grazie alla collaborazione con Officina dello Storico, l’associazione che si occupa dell’organizzazione delle attività di valorizzazione del patrimonio storico-artistico della Fondazione MIA – con un’adesione di oltre 1.200 studenti di scuole di ogni ordine e grado.

Ad oggi, oltre 500 mila persone hanno visitato il cantiere di restauro del Coro ligneo di Capoferri e Lotto.

PUBBLICATE LE LETTERE DI LORENZO LOTTO ALLA FONDAZIONE MIA. QUATTRO INCONTRI PER CONOSCERE L’ARTISTA.

In occasione del restauro del Coro ligneo di Capoferri e Lotto, Fondazione MIA pubblica il volume “Lorenzo Lotto. Lettere. Corrispondenze per il coro intarsiato” (Officina Libraria, 2023) a cura di Corrado Benigni e Mauro Zanchi, con contributi di Antonella Anedda, Franco Cardini, Marco Carobbio, Enrico Maria Dal Pozzolo, Telmo Pievani.

L’opera riproduce integralmente le trentanove lettere inviate tra il 1524 e il 1532 da Lorenzo Lotto ai reggenti della Misericordia Maggiore di Bergamo.

I documenti epistolari vertono sulla realizzazione dei cartoni per il progetto del coro di Santa Maria Maggiore di Bergamo: circa settanta disegni poi tradotti a intarsio con una quindicina di essenze lignee da Giovan Giovanni Francesco Capoferri e dalla sua bottega. Le lettere testimoniano sia le istruzioni epistolari che intercorrevano tra artista e committenti, sia il progressivo deteriorarsi dei loro rapporti, ma sono anche un documento imprescindibile per comprendere l’animo inquieto e geniale del maestro rinascimentale.

Corredano il volume la riproduzione di tutte le tarsie bibliche del coro, oggetto del restauro, associate ai propri “coperti” come nelle intenzioni di Lotto.

L’anteprima di presentazione del volume è in programma per giovedì 13 aprile, alle ore 18.30, presso l’Accademia Carrara di Bergamo con l’intervento di Enrico Maria Dal Pozzolo, storico dell’arte esperto in pittura veneta dell’età rinascimentale e barocca (evento su prenotazione fino a esaurimento posti, telefonando allo 035211355 oppure scrivendo a info@fondazionemia.it).

L’incontro è il primo della rassegna “Lotto. L’immaginazione e la luce”, un ciclo di quattro eventi, voluto da Fondazione MIA in occasione del restauro per approfondire la figura dell’artista veneziano, considerato uno dei più controversi e misteriosi del Rinascimento.

Gli altri appuntamenti della rassegna sono: Lorenzo Lotto e la nascita della psicologia moderna con Flavio Caroli (20 aprile); Lorenzo Lotto e il suo tempo con Franco Cardini (27 aprile); Lotto, Copernico e la lanterna del mondo con Telmo Pievani (4 maggio). Tutti gli eventi si tengono in Basilica di Santa Maria Maggiore alle ore 20.45; introduzione musicale sul tema della luce a cura della Cappella di Santa Maria          Maggiore con il coro diretto dal Maestro Cristian Gentilini. Ingresso libero.

Il ‘Cantiere Vivo’ del Coro ligneo di Giovanni Francesco Capoferri e Lorenzo Lotto è visitabile negli orari di accesso alla Basilica di Santa Maria Maggiore, che sono i seguenti: dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18. Il sabato dalle 10.30 alle 18; domenica e festivi dalle 9 alle 10.30 e dalle 13.30 alle 18.

Ingresso: 5€ per i non residenti a Bergamo e provincia; 2€ biglietto ridotto per giovani (14-25 anni) e over 70. Gratuito per residenti, bambini fino a 13 anni inclusi, disabili e accompagnatore, scuole fino al ciclo secondario, sacerdoti, suore, giornalisti, militari e forze dell’ordine.

Il biglietto di ingresso comprende un’audioguida che si attiva direttamente dal proprio smartphone, disponibile in cinque lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo).

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