Tornano a crescere le imprese femminili

““Il tessuto imprenditoriale femminile ha dimostrato di saper reagire brillantemente alla crisi indotta dalla pandemia – commenta il Presidente della Camera di Commercio, Ing. Roberto Saccone – e, anche se non si sono ancora raggiunti i livelli del 2019, il numero di imprese femminili avviate ed iscritte al RI ha fatto registrare, nel 2021, una confortante crescita del 18,9 % rispetto all’anno precedente. Ma il dato sicuramente più significativo è quello riferito alla crescita del numero di donne imprenditrici in attività high tech (+ 4,4% rispetto al 2020), che fa registrare un trend superiore rispetto a quello maschile (+ 1,3%). Ciò sta a indicare che viene progressivamente meno il luogo comune secondo cui l’universo femminile non risulta particolarmente interessato agli ambiti tecnico-scientifici (STEM)”.
Dall’analisi dei flussi della natalità delle imprese femminili e maschili, realizzata dal Servizio Studi della CCIAA di Brescia, emerge che nel 2021 sono state avviate 1.702 imprese gestite da donne, in aumento del 18,9% sul 2020. Si tratta di un rimbalzo dell’iniziativa imprenditoriale che palesa la ritrovata voglia di fare impresa della donne bresciane dopo il forte rallentamento del 2020.
Nel 2020, infatti, gli effetti della crisi generata dall’emergenza Covid-19 sono stati più intensi per le donne: le iscrizioni rosa sono diminuite, nel confronto con il 2019, del 6,6% a fronte del calo di appena lo 0,2% della componente maschile.
Nel 2021, quindi, le donne bresciane ritornano a dare concretezza ai loro progetti imprenditoriali ma la ritrovata fiducia non raggiunge ancora il livelli pre-pandemici: le iscrizioni di imprese rosa del 2021, infatti, sono ancora sotto di 3 punti percentuali rispetto ai livelli medi del triennio 2017-2019 a fronte del pieno recupero dei colleghi uomini (+2,9% rispetto alla media dei movimenti 2017-2019).
Sul fronte della mortalità imprenditoriale nel complesso del 2021 sono 1.296 le imprese femminili che hanno cancellato la propria posizione dall’anagrafe camerale bresciana, ovvero il 13% in meno rispetto al 2020 a fronte del calo dell’8,5% della componente maschile. Il vistoso calo delle cessazioni non necessariamente palesa una maggiore tenuta imprenditoriale. La lettura di questo risultato va contestualizzata al periodo di congiuntura sanitaria che è stato contraddistinto da misure straordinarie messe in campo (sostegni, moratorie etc.) per salvaguardare il tessuto imprenditoriale, gli effetti di tale
misure saranno più chiari nei prossimi mesi.”
“L’aumento della natalità d’impresa e il contestuale calo delle cessazioni hanno avuto un effetto positivo sul numero delle imprese: sono 24.316 le imprese guidate da donne nel bresciano a fine 2021 in aumento dello 1,9% sul 2020 pari al 20,5% del totale delle imprese bresciane.
Commercio, turismo, servizi alla persona sono le attività prevalentemente scelte per fare impresa dalle donne nel bresciano, in questi tre settori si concentra, infatti, quasi il 50% delle imprese rosa.
Nel commercio le imprese femminili hanno riportato nel 2021 un aumento dell’1,1% (pari a 65 esercizi in più rispetto al 2020). E’ un risultato significativo perché il commercio è stato uno dei settori più colpito dagli effetti dell’emergenza sanitaria e in tale ambito la presenza femminile è importante sia per la numerosità, contando ben 5.725 imprese rosa (ben il 23,5% delle imprese femminili) sia per il tasso di imprenditorialità femminile dato che circa 23 esercizi commerciali su 100 sono gestiti da donne. Se il recupero del 2021 ha riportato il numero delle imprese rosa del commercio ai livelli del 2019 nell’ultimo quinquennio gli esercizi commerciali gestiti da donne sono diminuiti del 5,7%.
Nei servizi turistici, ambito nel quale le donne operano nella ristorazione, prediligendo la gestione dei bar – segmento quest’ultimo caratterizzato da una connotazione femminile particolarmente forte pari a più di tre imprese su dieci – le imprese gestite da donne sono diminuite dello 0,8% sul 2020. Anche in tale ambito le imprese gestite da donne nell’ultimo quinquennio sono diminuite (-3,3%).
Tornano a crescere i servizi alla persona (si tratta di un aggregato che comprende le attività tipicamente femminili, quali l’attività di parrucchiera e estetista, di lavanderia e anche i servizi di wellness): il 2021 si chiude con un aumento delle attività dell’1,4% che consolida un trend crescente già in atto da diversi anni.
La crisi non ferma però la crescita di altri settori quali: le attività professionali scientifiche e tecniche che crescono del 6,5% (+79 sul 2020) rafforzando la dinamica positiva che caratterizza tale segmento nell’ultimo decennio.
Interessante la crescita delle imprese rosa anche in quei comparti considerati non tipicamente femminili come i servizi di informazione e comunicazione, che contano a fine 2021 575 imprese in aumento in un anno del 5,5%, stimolati dalla crescita delle attività che si occupano di produzione di software e consulenza informatica. L’emergenza sanitaria ha accelerato l’iniziativa imprenditoriale femminile in tale comparto,
ma la tendenza era già in atto, le imprese rosa, infatti, sono cresciute nell’ultimo quinquennio del 15,9%.”
“Degna di nota è la crescita delle imprese femminili nelle costruzioni (+72 imprese pari all’8,1%). Evidentemente gli incentivi legati al Superbonus hanno stimolato l’iniziativa imprenditoriale rosa in un comparto a esclusiva connotazione maschile dato che in tale settore solo cinque imprese su cento sono gestite da donne.
Le imprese femminili guidate da giovani under 35 – La componente giovanile dell’imprenditoria femminile chiude il 2021 con un recupero della base imprenditoriale del 2,8%. E’ un risultato migliore rispetto all’intero universo femminile perché l’impatto dell’emergenza sanitaria si è rivelato più intenso per le giovani imprenditrici. La ripresa dell’iniziativa delle giovani imprenditrici bresciane segnata nell’anno appena finito non è, tuttavia, stata sufficiente a recuperare il livelli pre-pandemici. La diminuzione delle imprese rosa under 35 è un fenomeno che prosegue da diversi anni tanto che il peso delle giovani sul tessuto imprenditoriale femminile ha perso circa 2 punti percentuali negli ultimi anni: nel 2016 l’incidenza
delle giovani sull’universo femminile era del 14% nel 2021 è passato al 12,1%.”