L’Arte di Francesco Lussana entra in Arte&Golf
L’artista bergamasco Francesco Lussana ha realizzato una installazione a parete per la tredicesima edizione del circuito Arte&Golf
Il Tour golfistico è partito a metà aprile dal Lago di Garda in provincia di Brescia, città dell’organizzatore, e terminerà ad ottobre con una Finale di quattro giorni in Puglia all’Acaya Golf Resort & SPA. Tra i Title Sponsor: Laphroaig, Smeg, Chervò abbigliamento, Blu Media Group, Automha, Tucano Milano 1985, SynLab e Tecnofreight Srl. Grazie alla collaborazione con quest’ultimo, casa di spedizioni internazionali attiva dal 1997 a Bergamo, i lavori di Francesco Lussana arricchiranno il tavolo premiazioni del circuito.
I singoli elementi di una grande installazione a parete e una scultura appositamente realizzata per la finale saranno alcuni dei premi speciali nelle varie tappe. Ad accompagnare questi lavori, un libro d’artista con il testo del critico ed architetto Vittorino Balini introdurrà i partecipanti all’originale lavoro che prende il nome di RAL 3001.
Biografia artista
Francesco Lussana (Seriate, 18 ottobre 1958) è uno scultore italiano che si forma artisticamente nel luogo di lavoro, la Minifaber, un’azienda metalmeccanica nella provincia di Bergamo in cui inizia come fresatore e successivamente responsabile dell’attrezzeria e dove rimane subito affascinato dai processi produttivi. L’inizio della sua visione artistica comincia a maturare dal processo industriale: dal ritmo scandito dalle macchine utensili fino ai movimenti della lamiera quando viene piegata. Per questa ragione, le sue sculture “concettuali” ricalcano la filosofia dei prodotti industriali prelevati direttamente dalla fabbrica dove lavora.
Testo del critico ed architetto Vittorino Balini
La coerenza del lavoro di Francesco Lussana ha la sua origine dentro il processo industriale che la fabbrica rappresenta; è in questo microcosmo che l’artista cerca la sua forma di conoscenza del reale, l’informazione possibile che scandaglia, oltre il visibile, il profondo delle superfici; cerca nel rumore il suo colore e l’armonico nel manufatto estruso di scarto, con la disposizione prima (in genuus) di coniugare tutte le possibili declinazioni del toccare compreso quella dello sguardo che attende alla scelta, consapevole della bellezza nascosta nel processo e che al frammento appartiene tutta la libertà dell’artista di generare altre visioni dell’identico.
Tutto per Francesco Lussana si ricompone come un canto polifonico:
Le leggi che sottintendono ogni ciclo produttivo, il numero, il movimento, la precisione, la sicurezza, lo standard, il corpo stesso dei materiali, il loro peso, il loro pensiero, il loro senso; simbolo di questa coerenza il rosso industriale, RAL 3001 che precisamente riassume, come nell’invenzione della musica atonale di Schömberg, un fiume ossimorico di emozioni, dalle forti passioni ai divieti assoluti con le promesse di sicurezza, insieme alla determinazione violenta del colore del sangue il rosso di una creatività coltivata nel femminile dell’essere. Rosso come la lingua prima che si parla da sempre, di cui ci si appropria ma non si possiede mai. Vittorino Balini